I nostri progetti di volontariato internazionale in Kenya, a Rombo e a Nairobi, permettono di esplorare un Paese unico. Il Kenya è un luogo dalla cultura variegata, caratterizzato da una settantina di etnie e altrettante lingue. Le lingue ufficiali sono invece due: lo swahili e l’inglese.
Quando pensiamo al volontariato internazionale, spesso non si considera anche l’importanza formativa per i volontari stessi di conoscere Paesi con culture, storie e territori particolari.
Il progetto a Rombo si trova nella parte meridionale del Kenya, al confine con la Tanzania, alle falde del Kilimangiaro. I volontari sono immersi quindi in un paesaggio mozzafiato di natura incontaminata, caratterizzata dal rosso della savana, contrapposto al blu del cielo, e sullo sfondo la montagna più alta del continente. Nei pressi del villaggio, sono presenti incredibili parchi nazionali e riserve, come il Parco Nazionale Masai Mara e il Parco Nazionale Ambroseli.
Come volontario, avrai anche la possibilità di entrare a contatto con la comunità Maasai, un popolo nilotico che abita le alture tra Kenya e Tanzania. Per i bambini della comunità è presente l’Esukuta School, che ha bisogno di supporto da parte dei volontari internazionali per coinvolgere sempre più alunni.
Lo sapevi che…
La prima donna africana a ricevere il Premio Nobel per la Pace viene proprio dal Kenya! Si chiama Wangari Muta Maathai e nel 2005 ha ricevuto il Premio Nobel per «il suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace».
Nel 1977 ha fondato il movimento ecologista Green Belt Movement, piantando con altre donne sette alberi in un parco appena fuori da Nairobi. Da questo momento, ha promosso una forte campagna di sensibilizzazione contro il disboscamento e ha contribuito a far piantare più di 51 milioni di alberi in Kenya!
Wangari Muta Maathai è stata anche un’attivista per la democrazia: la sua azione ha aiutato infatti a sollevare l’attenzione nazionale e internazionale sull’oppressione politica e sulla corruzione del regime in Kenya. Dal 14 marzo 2019 a lei è dedicata una targa al “Giardino dei Giusti di tutto il mondo” di Milano.
Il suo contributo è stato fondamentale per modellare il Paese per come è oggi. È diventata infatti un vero e proprio simbolo della lotta per promuovere la pace e il benessere nel continente africano.
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