Vi abbiamo presentato il nuovo progetto di volontariato sociale in Uganda e adesso vogliamo farvi ascoltare la voce diretta dei volontari. Spesso la loro testimonianza è la spinta necessaria per scegliere il progetto di volontariato all’estero giusto.
Abbiamo chiesto a Filippo di raccontarci le sue giornate in Uganda: “Sono 3 i progetti ai quali ho dedicato il mio tempo: un centro disabili che accoglie 38 ragazze e ragazzi con disabilità, l’asilo dove ho potuto giocare con i 150 bambini che lo frequentano ed aiutare le maestre durante le lezioni ed infine la casa-rifugio per bambine e adolescenti. La cosa che forse mi ha colpito di più è che ai volontari non veniva tanto suggerito di ‘fare’ qualcosa quanto piuttosto di ‘esserci’, di stare in mezzo a chi è diverso da te, di conoscere l’altro e lasciarsi rapire dalla sua immancabile curiosità.
Il tempo libero è sempre molto limitato perché c è sempre bisogno di una mano! Dal costruire un nuovo gioco per l’asilo, al tagliare la legna per la sera, dall’ andare a giocare a calcio, a dare una mano in cucina… Di sicuro quella in Uganda è un’esperienza indimenticabile che ognuno dovrebbe fare. l clima che si respira nella missione a Rwentobo è surreale. Là ogni cosa acquista più valore e profondità di quanto tu ti possa aspettare: un sorriso, una stretta di mano, un abbraccio, una storia; ogni cosa ti può potenzialmente riempire il cuore di gioia. Un’ esperienza indimenticabile che ognuno dovrebbe fare”
Ci piace condividere con i futuri volontari queste testimonianze ma anche il contatto diretto con i nostri volontari senior.
Quindi se sei ancora interessato ad approfondire questo progetto, scrivici a info@yearout.it e ti metteremo in contatto con Filippo.